Progetto per l'ampliamento della Scuola Media di Bagnara di Romagna(Ra) - Concorso

Bagnara di Romagna
Novembre 2011
Comune di Bagnara di Romagna

Gli assunti su cui ci si è basati sono i seguenti:
1. integrazione con l'esistente
2. utilizzo, per quanto possibile, degli spazi e delle strutture già esistenti
3. evitare qualsiasi forma di mimetismo senza scivolare nel protagonismo architettonico

Il punto 1 prevede la realizzazione di due avancorpi protesi verso il cortile, addossati alle colonne in acciaio poste a sostegno dello sporto di copertura, la cui posizione è stata definita dalla necessità di non alterare in modo significativo l'illuminazione naturale degli ambienti del piano terra e quella della distribuzione orizzontale al piano primo. Pertanto questi due avancorpi sono posti in corrispondenza delle grandi specchiature cieche del piano terra ed occupano solo marginalmente le grandi vetrate verticali poste nella sala mensa e a lato di questa.

Oltre a ciò l'avancorpo più prossimo alla scuola originaria, è accessibile con pochi passi dall'ingresso, in quanto tra la grande vetrata verticale e la porte di ingresso alla mensa vi è una muratura entro la quale risulta possibile realizzare un vano passaggio.
Come l'ampliamento del 2002 aveva seguito i piani di calpestio della scuola elementare esistente, il nostro intervento farà altrettanto, allineando il livello dei piani a quelli già esistenti.

Il punto 2 comporta che tra il volume dei due avancorpi ed il volume esistente ne sia realizzato un terzo, delimitato:
- verticalmente dalle pareti di questi unitamente alle vetrate poste alle estremità sud e nord e nella parte centrale
- in orizzontale dallo sporto di copertura esistente, oltre che dalla pavimentazione del portico.
Gli spazi contenuti in questo volume intermedio avranno il carattere di spazi serventi, poiché ospiteranno distribuzione orizzontale al piano terra e vani accessori al piano primo.

La configurazione planimetrica dei due volumi è a trapezio in quanto il lato est segue l'andamento del confine ovest, leggermente inclinato rispetto alla ortogonalità dei volumi esistenti. Questi sono speculari rispetto all'asse centrale dell'ampliamento 2002 e distano tra loro circa 3.20 m.

Questi due volumi isolati, a due piani, presentano una copertura a due falde asimmetriche, con la maggiore rivolta verso sud, per ospitare i pannelli solari.

Esaminando la sezione si noti il piano terra ed il piano primo allineati ai piani di calpestio interni, la presenza di una intercapedine impiantistica tra il primo piano ed il piano terra, e un volume tecnico al piano sottotetto delimitato in sommità dalla copertura a due falde.

I locali dei piano terra e primo presentano una ampia superficie vetrata affinché i ragazzi possano sentirsi più integrati nell'ambiente esterno e per favorire i guadagni solari durante il periodo invernale. Queste superfici sono principalmente rivolte verso sud e con dei risvolti lungo il lato est oppure con finestre isolate.

Pur essendo costruiti su una simmetria assiale e con piante uguali i loro prospetti pur piuttosto simili differiscono per qualche dettaglio; questo per differenziarli l'uno dall'altro e conferire loro una identità nella quale gli alunni delle due classi ivi ospitate possano riconoscersi.

Nell'insieme la soluzione proposta si presenta come due casette con tetto a falde, quindi piuttosto vicina all'immaginario dei giovani ragazzi delle scuole medie.

Progetto per l'ampliamento della Scuola Materna di Libano a Sedico(BL) - Concorso

Belluno
Agosto 2011
Regione Veneto

Il concetto architettonico:
Il progetto è stato sviluppato per configurarsi come un unico corpo di fabbrica, addossato ai confini est, sud e nord del lotto e all’edificio scolastico esistente, con una copertura ad unica falda, con il colmo lungo il lato ovest e la gronda lungo il lato est.
Caratteristica dominante è la continuità parete-copertura, realizzata rivestendo la struttura lignea con pannelli termoisolanti in lamiera colorata. Il colore diviene così il tratto dominante del complesso, con il giallo della scuola esistente e l’arancione dell’ampliamento.
L’impostazione planimetrica presenta una dorsale distributiva che si estende da nord a sud, costeggiando l’edificio esistente, caratterizzata da una abbondante illuminazione naturale proveniente dai lati e dall’alto. In tale asse s’innesta innanzitutto il portico d’ingresso, dal quale si accede all’atrio che disimpegna, a sud, tre delle quattro aule progettate, ad ovest l’accesso al cortile, e a nord la quarta delle aule previste, oltre ad un blocco servizi e l’accesso alla scuola esistente. Il corridoio che porta alle tre aule è intermezzato dalla torre, di forma ellittica, posta a cavallo del muro perimetrale ovest, entro cui si trova la piattaforma elevatrice proveniente dal sottostante parcheggio interrato.
Il progetto dell’area esterna mantiene l’andamento altimetrico esistente, e conserva la quasi totalità dello spazio verde a disposizione dei bambini. Ai lati nord e sud sono disposte estese aiuole, a perimetrazione dell’area, mentre attorno all’edificio scolastico, considerata la presenza di scale e la necessità di percorrenza perimetrale, vi è un’area pavimentata.
Si è impiegata una ristretta gamma di materiali: cemento armato a vista per tutte le parti basamentali, legno per tutte le strutture verticali, per la copertura e per gli infissi interni ed esterni, pannelli coibentanti in lamiera colorata per il rivestimento della copertura e delle pareti verticali e pannellature vetrate in cristallo a ridotta trasmittanza, di tipo a bassa emissività e ad alta resistenza agli urti.
Progetto per la realizzazione di un Centro Polifunzionale a Sappada(BL) - Concorso

Belluno
Luglio 2011
Regione Veneto

Il concetto architettonico:
Il lotto è diviso in tre fasce: la prima è uno spazio all’aperto, luogo di sosta per i genitori dei bambini e per i frequentatori del centro anziani e spazio pubblico regalato alla città. La seconda è un’area a verde pensile, a disposizione dei bambini della scuola materna. La terza ed ultima fascia è posta a ridosso del confine nord ed è costituita da un edificio a due piani fuori terra, ove si collocano la scuola materna stessa e gli spazi a disposizione dell’amministrazione.
Ad ogni livello della sezione è abbinato uno degli usi richiesti dal bando, e la distribuzione verticale e orizzontale ne consente l’utilizzo simultaneo senza interferenze distributive.
La pianta dell’edificio si articola in due distinte aree: la prima, destinata agli spazi serventi, è posta a ridosso dei muri perimetrali nord e ovest, e la seconda, destinata agli spazi serviti, è collocata in posizione intermedia tra la prima ed il resto del lotto.
Al piano asilo i vani hanno conformazione circolare ed il loro posizionamento è apparentemente casuale; inoltre ad ognuno di questi è associato un colore, affinché la ricchezza cromatica sia un ulteriore arricchimento del loro percorso formativo dei bambini.
Al piano Amministrazione, un ampio atrio disimpegna le due sale convegni ed i relativi servizi oltre alle stanze con bagno richieste dal bando. Dall’atrio è possibile accedere ad una ampia terrazza che consente di ammirare il panorama.
Al piano dedicato al centro anziani, grandi vetrate captano la radiazione solare e permettono di godere della splendida vista della vallata e delle montagne al di là di essa.
E’ stato previsto l’impiego di un ristretto numero di materiali, per lo più declinazione contemporanea e tecnologicamente aggiornata di quelli della tradizione locale: le strutture murarie tradizionali (in sasso), in considerazione dell’estensione dell’intervento e dei costi, sono state sostituite da strutture in conglomerato cementizio armato, lasciato a vista sia all’interno che all’esterno, con alcune porzioni rivestite in legno. Quest’ultimo materiale, presente a tutti i livelli eccetto al piano autorimessa, è impiegato nella struttura portante, nelle partizioni interne verticali ed orizzontali, oltre che per tutti gli infissi e nelle pavimentazioni interne ed esterne.
Progetto per l'asilo nido della regione Lazio, a Roma - Concorso

progetto segnalato

Roma
2010
Regione Lazio

Il concetto architettonico:
Dalla configurazione esistente è stato derivato direttamente il seguente schema di organizzazione spaziale:
- intercapedine a cielo aperto da utilizzare come primo spazio gioco
- aumentare le possibilità di gioco all'area aperta mediante la realizzazione di un porticato collegato all'intercapedine
- fascia di volumi sospesi contenenti le varie sezioni dei bambini, che determinano a loro volta zone ad altezze diversificate nel suddetto portico e nell'area di gioco interna
- il sistema strutturale di sostegno dei volumi assemblato come una foresta di bambù, dai piedritti in legno inclinati e raggruppati
- trasformazione dei singoli pilastri o dei pilastri con cavedi in grandi alberi, a tutta altezza
- area di gioco al centro, che si estende poi sino alla vetrata di delimitazione tra il portico e l'interno
- area verde interna con piantumazioni all'interno dei pozzi luce ora presenti.

Le intenzioni architettoniche:
Queste sono facilmente identificabili nelle seguenti preposizioni:
- chiara differenziazione tra gli spazi dei bambini e quelli degli adulti mediante soluzioni formali differenziate; più regolare e tradizionale per gli adulti e dalle forme irregolari per i bambini, nei colori bianco per gli adulti e colori pastello, rosso, salmone, arancio per i divezzi e giallo per i lattanti.
- dissociazione delle parti; vale a dire chiara distinzioni tra i volumi esistenti a disposizione e quelli di nuovo inserimento, che devono chiaramente distinguersi dai primi.
- disporre le sezioni lattanti e divezzi lungo il lato nord-ovest, senza posizionarle al piano terra, in quanto la esiguità della sezione trasversale della intercapedine a cielo aperto, non avrebbe consentito una adeguata illuminazione naturale. Pertanto sulla base di questa considerazione i volumi delle sezioni sono stati tenuti sollevati rispetto al sottostante livello, tenendoli sospesi e così distaccati dall'esistente in base a quel principio di dissociazione delle parti sopra enunciato.
Riqualificazione energetica del asilo nido "Fava" di Bologna

Via del Giacinto, 42 (BO)
2009
Comune di Bologna

L’intervento consiste nell’installazione di un isolamento termico “a cappotto” a ridosso delle partizioni verticali esterne dell’edificio e della copertura. Questo intervento comporta l’installazione di nuovi imbotti in lamiera zincata in corrispondenza di porte e finestre esterne, nonché il riposizionamento dei pluviali e dei relativi pozzetti. In copertura oltre al nuovo isolamento termico si prevede la installazione di pannelli solari fotovoltaici e solari.

Più nello specifico, vengono effettuate le seguenti operazioni:
1. Sulle pareti perimetrali esterne è prevista l’installazione di un isolamento termico composto da lastre di materiale coibente dello spessore di 5 cm, fissate alle strutture murarie esistenti mediante colla e tasselli e successivamente rivestite esternamente da una rasatura, da una rete in materiale plastico e da uno strato di finitura.
2. Sulle coperture è prevista la posa di uno strato di isolamento in pannelli, intervallati da un sistema di morali in legno fissati a chiodi direttamente sul manto di copertura esistente. E’ previsto il rivestimento dei pannelli con una guaina impermeabile ed un nuovo strato di finitura. Per quanto riguarda le due coperture a volta, si prevede l’applicazione di uno strato isolante in rotoli fissato a chiodi alla struttura esistente con nuova impermeabilizzazione sovrastante.
3. E’ prevista l’installazione di nuovi imbotti in lamiera zincata elettroverniciata in corrispondenza delle aperture esterne esistenti, in modo da raccordare la profondità delle aperture con il nuovo spessore della parete.
4. In copertura è prevista la realizzazione di nuove scossaline metalliche a protezione dei bordi della stessa, fissate a chiodi sul tavolato esistente.
5. E’ prevista la posa di una nuova guaina impermeabile sulla copertura in corrispondenza dei compluvi tale da evitare la risalita di acqua all’interno del nuovo rivestimento.
6. Viene inoltre previsto il riposizionamento dei pluviali e dei relativi pozzetti di raccolta, dovuto all’adeguamento degli stessi con il nuovo spessore della parete esterna. Di conseguenza, è prevista anche la sistemazione delle pavimentazioni in interessate dallo spostamento dei pluviali.
7. Viene previsto l’utilizzo di apposite reti a maglia fitta a protezione delle aperture di aerazione e delle canne di aspirazione e di ventilazione forzata per prevenire l’intrusione di insetti o di altri animali nocivi.

Considerato che l’intervento si attua tutto all’esterno del fabbricato, che non vengono modificate né le superfici ventilanti ne quelle illuminanti, in quanto gli imbotti di raccordo sono dello spessore di 2-3 mm e che si posizionano in corrispondenza del telaio fisso delle finestrature, e che non vi sono modifiche alle superfici interne dei vani si può affermare che non vi siano modifiche ai rapporti tra le superfici dei vani interni e quelle finestrate, di cui pertanto non vengono inserite le relative tabelle.
Progetto per il nuovo asilo nido di Cazzago San Martino - Concorso

Cazzago San Martino
2009
Comune di Cazzago San Martino

Con il presente progetto ci si propone di determinare un limite alla espansione urbana in direzione nord, utilizzando la scarpata presente ai limiti del lotto di progetto per realizzare un edificio-bastione, che rivolga così il proprio sguardo alla città e volgendo, per così dire, le spalle alla area posta poco più a valle.

Addossando la nuova scuola materna al limite del lotto si ottiene così, lungo il bordo sud, un’ampia area cortiliva per il gioco dei bambini, una fascia verde alberata con marciapiede ed una fascia di parcheggi.
Il medesimo schema si ripete lungo il lato ovest, ove lo stradello esistente viene trasformato in strada di distribuzione ad una seconda fascia di parcheggi ed alla scuola stessa.

Nelle nostre intenzione questa scuola materna dovrebbe essere, per i bambini che la frequentano, un luogo di sorpresa e meraviglia, divertente ed insolito, con una propria forte identità, pur in una chiarezza d’impostazione generale.
Un luogo che si distingua, nella memoria dei bambini dai consueti spazi domestici o pedagogici, caratterizzati da spazi più rigidi, ortogonalmente delimitati.

Scopo raggiunto mediante un configurazione planimetrica nella quale vi è una fascia dedicata ai servizi generali dall’andamento ortogonale (spazio razionale, degli adulti) cui si contrappongono le aule delle singole sezioni, dall’andamento curvilineo e dalle superfici colorate (spazio dei bambini).

La grande copertura, vera protagonista di questa storia, viene oltrepassata dai muri inclinati che delimitano le sezioni della scuola materna e del micronido, creando un baluardo turrito e colorato. Una grande struttura dal carattere fortemente evocativo e protettivo che siamo sicuri i bambini ricorderanno anche una volta divenuti adulti.

Progetto per la nuova scuola secondaria di primo grado di Vicchio - Concorso

Viale Beato Angelico, Vicchio (FI)
Aprile 2008
Comune di Vicchio, Firenze

Il progetto per la nuova scuola secondaria di primo grado “Don Lorenzo Milani” di Vicchio, inserito in un contesto ambientale e architettonico di particolare interesse topografico, rappresenta un’occasione per ridisegnare lo spazio urbano a nord del centro storico, attualmente frammentato.

Strategicamente collocata, la nuova scuola media di Vicchio è in una posizione atta a garantire, con il suo prospetto, un idoneo collegamento tra la zona est e quel-la ovest della città. Posizionare l’edifico tra la scuola esistente e il campo sportivo ha come scopo di lasciare spazio ad una nuova piazza per la città e al percorso che collega due nodi urbani: la nuova piazza e i Giardini del Sole.

La nuova struttura si compone di due elementi: la scuola e l’auditorium, impostato a fianco della scuola.
La scuola è caratterizzata, da un punto di vista compositivo e funzionale, da un unico corpo di fabbrica di forma allungata sagomato secondo l’andamento del terreno con la facciata principale rivolto a sud verso il percorso di collegamento tra la nuova piazza e i Giardini del Sole. Dimensionalmente è lungo circa 60 metri per un’altezza variabile da 9 a 15 metri. Esso si presenta come una costruzione in gran parte di legno, scelto come elemento architettonico di punta sia per il suo valore materico che per la sua ecosostenibilità. L’edificio, grazie a questa sua caratteristica materia e cromatica, tende non solo a cercare un dialogo con la città, ma anche, ad una scala più ampia, con il paesaggio circostante.

L’aggregazione lineare, la distribuzione degli ambienti e le tecnologie utilizzate, sono tali da garantire un’adattabilità degli spazi interni, senza che sia pregiudicata la corretta e la migliore utilizzazione possibile: le strutture orizzontali sono dimen-sionate considerando un pacchetto di 90 cm totale di spessore, di cui 45 cm di so-laio portante, mentre i restanti 45 cm sono stati previsti per consentire il passaggio di tutti gli impianti. La struttura portante è costituita da una maglia travi di legno lamellare con luci di 7,2 m sostenuti da colonne e pilastri in legno lamellare o in acciaio.
Le partizioni verticali di tamponamento sono realizzare in pannelli di legno multi-strato accoppiate a pannelli di fibra di legno.
Gli orizzontamenti sono in travetti e tavolato di legno.
Progetto per la nuova biblioteca comunale di Maranello - Concorso

Via Vittorio Veneto, Maranello (MO)
Maggio 2007
Comune di Maranello (MO)

Posto entro i precisi confini del lotto assegnato, il progetto della nuova biblioteca comunale di Maranello si prefigge di rappresentare il superamento del limite, l’oltrepassare le soglie, l’andare oltre, analogamente a quanto avviene in biblioteca ove avviene costantemente lo sviluppo delle proprie conoscenze.
La biblioteca deve inoltre, nelle nostre intenzioni, rappresentare anche la scoperta, la meraviglia ed il divertimento che si possono sperimentare nello studio e nella propria formazione.

I concetti sono esposti ci hanno indotto a formulare dunque un’ipotesi progettuale che, al piano terra segua i limiti dell’edificio esistente e per i 2 piani superiori costituenti l’ampliamento si presenti in un volume che fuoriesce in elevazione ed in orizzontale da detti limiti.
In questa immagine compatta di sovrapposizioni volumetriche sono state inserite soluzioni architettoniche e strutturali collegate ed inusuali, ove la consueta configurazione trilitica fosse superata da una ad andamento variabile.
La struttura di sostegno e la copertura sono collegate anche formalmente, ove una segue l’andamento dell’altra con una variazione continua delle altezze interne che intende rifuggire dalla monotonia e dalla piattezza.

La nuova biblioteca di Maranello si sviluppa su 3 livelli fuori terra, ove a livello zero si trovano la nuova sede dell’Associazione il Mito, ed il bar-caffetteria (entrambi con affaccio diretto verso il verde pubblico), l’atrio d’ingresso che disimpegna gli uffici, l’area emeroteca-videoteca-ludoteca, la sala polivalente e l’area deposito-consultazione che si sviluppano attorno ad una area a verde oltre ai servizi igienici ed al deposito posti lungo il lato nord.
Al piano primo si trova la zona lettura per adolescenti e la sala per esposizioni temporanee, mentre al piano secondo vi è la sala lettura per adulti.
Al piano interrato si trovano i vani tecnici quali la centrale termica e il vano macchine ascensore ed una vano che si ipotizza di utilizzare quale deposito librario qualora necessario.

Particolare attenzione è stata posta nell’utilizzo di materiali ecologici e riciclabili, ovvero legno e vetro e blocchi in legno cemento. Il legno è impiegato per la struttura portante in telai sagomati secondo la configurazione del coperto, per la orditura secondaria dei solai e per il rivestimento dell’intradosso e dell’estradosso dei solai ai piani. In vetro sono le facciate a tutti i piani.
La struttura portante la distribuzione verticale è in muratura in blocchi di legno-cemento armato.
Progetto per l'ampliamento del polo scolastico di Casalserugo - Concorso

Via Roma, Casalserugo (PD)
Dicembre 2002
Comune di Casalserugo, Padova

Il progetto per il nuovo polo scolastico nel Comune di Casalserugo è composto da un complesso edilizio unitario, caratterizzato da una dorsale di collegamento tra la scuola elementare, i servizi comuni, la distribuzione e gli accessi, che si sviluppa da est ad ovest attraversando la via Firenze mediante un passaggio in quota sopra un sottopasso ciclo-pedonale di progetto.
Su questa si attestano, lungo il fronte sud, le aule del primo ciclo e della didattica speciale mentre a nord, raggruppati, vi sono i secondi cicli delle due sezioni didattiche, orientanti rispettivamente ad est ed ovest. Ognuna delle aule ha accesso diretto all’area esterna, mediante una piccola piattaforma ed una serie di gradini, fiancheggiata da sedute in cemento. Dall’interno delle aule i bambini potranno osservare lo scorrere del tempo ed il mutare delle stagioni osservando le numerose alberature piantumate nell’area.

Nella progettazione delle aule è stata perseguita l’unificazione dello spazio didattico con quello delle attività interciclo, per cui questi sono divisi da pareti mobili che possono essere così agevolmente spostate secondo una gradualità determinata dalla varie situazioni didattiche e formative senza dovere modificare pavimenti, soffitti ed impianti.

I tempi di realizzo di un’opera pubblica sono molto importanti e dipendono, tra l’altro, dalle tecnologie costruttive adottate. Al fine di contenere questi tempi, sono state adottate strutture portanti verticali di tipo prefabbricato, putrelle in acciaio rivestito e strutture portanti orizzontali in legno lamellare con copertura in lamiera grecata coibentata, oltre all’impiego di blocchi già finiti all’esterno così da doverli intonacare solamente all’interno.

Istruzione